Descrizione del progetto
Il progetto analizza la pratica d’atelier, la tecnica pittorica e i materiali pittorici di Cuno Amiet (1868–1961), concentrandosi sulle opere fino al 1914.
Sono state analizzate circa 60 opere, con riguardo a supporti pittorici, preparazioni, disegni sottostanti, colori e vernici, oltre alle peculiarità della tecnica di Amiet e del suo processo di lavoro. A tal fine si è fatto ricorso a steromicroscopia, luce ultravioletta, riflettografia infrarossa, trasmissione a infrarossi e irradiazione con raggi X; per le analisi dei materiali erano a disposizione la microfluorescenza a raggi X (µRFA), la microscopia ottica su sezioni campione, la microspettrometria infrarossa (FTIR), la microscopia a luce polarizzata (PLM), la spettroscopia Raman, la microscopia elettronica a scansione (REM), la spettrometria di massa a esposizione diretta (DT-MS) e la gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS).
Le analisi sui dipinti sono state integrate dall’esame della corrispondenza, di altri scritti dell’artista e di testimonianze di contemporanei circa la sua tecnica pittorica, circa l’origine e le caratteristiche dei suoi materiali, valutando anche la letteratura specializzata sulle tecniche pittoriche consultata all’epoca da Amiet e da altri artisti. Si è inoltre indagato sugli influssi cui il giovane artista fu esposto durante gli anni di studio e nel corso dei suoi viaggi a Monaco, Parigi e nel villaggio bretone di Pont-Aven, e che più tardi si manifestarono nella sua tecnica pittorica attraverso l’incontro con la pittura del gruppo Die Brücke.
Amiet era affascinato dalle possibilità espressive che gli si aprivano con l’uso di differenti sistemi cromatici e tecniche di distribuzione del colore. Già nella prima fase della sua produzione sperimentò varie tecniche pittoriche. Si interessò fra l’altro ai cosiddetti «colori a tempera», che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo si diffusero in tutta Europa. Sulla base di diverse fonti, il progetto si è occupato a fondo non soltanto dello stesso Amiet, ma anche della cerchia di colleghi artisti svizzeri che nello stesso periodo sperimentavano le tempere. Sono stati raccolti riferimenti concreti a dipinti a tempera del 1900 ca. e nell’ambito del successivo progetto Analyse von Temperafarben aus der Zeit um 1900 gli strati di colore di tali opere sono stati analizzati con cura. I risultati dell’analisi sono stati poi costantemente confrontati con i dati presenti nelle fonti.
Insieme alla ricerca storico-artistica, nell’ambito del progetto per il catalogo ragionato Cuno Amiet. Die Gemälde 1883–1919 sono state affrontate anche questioni riguardanti l’attribuzione e la cronologia. Un ulteriore aspetto del progetto consisteva nell’analisi delle trasformazioni che i dipinti di Amiet hanno subito col passare del tempo. Danni accertati agli strati di pittura di alcuni dei primi dipinti sono stati analizzati e riparati. Le conoscenze sui processi chimici di decomposizione, all’origine di queste trasformazioni, sono state arricchite, con analisi mirate, in particolare nell’ambito del progetto Reactivity and material transport in paintings.
Il terzo volume della collana «KUNSTmaterial» è apparso presso la casa editrice Scheidegger & Spiess.
Nel rapporto annuale del 2014 è disponibile un quadro preciso del progetto.